Bambini al 41 Bis: Appello per quei bimbi lontani dalle loro famiglie

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Un appello a cui dare voce, una lettera aperta alle Autorità dello Stato Italiano e dello Stato Pontificio a favore di quei bambini al “41 Bis”, tenuti lontani dalle loro famiglie, persino a Natale e durante le feste, che è stata scritta, praticamente di getto e rivolta a Babbo Natale proprio come fa ogni bimbo, dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri Presidente dell’I.N.P.E.F. – Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e fondatrice del Programma “Vivere senza psicofarmaci”.

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“Insieme a Francesco”: la descrizione di un viaggio particolare

Vincenza Palmieri Presidente dell'Istituto Nazionale di Pedagogia familiare

Lettera inviata dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, Direttore dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e Fondatrice del Programma “Vivere senza psicofarmaci” a Papa Francesco.

“Caro Francesco, Buongiorno! – scrive la Prof.ssa Vincenza Palmieri – Così avrei voluto salutarti quando anche tu “sei stato nominato”. E pensavo che quel giorno sarebbe stato buono! Ho pensato che la tua croce di ferro fosse un segno epocale di rinnovata e necessaria spiritualità. Vorrei invece oggi che le parole lette con il primo caffè del mattino fossero il sogno dilatato in un incubo che si dissolverà con il sole di mezzogiorno.

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Comunicato Stampa “L’ Infanzia ferita” 13 Giugno 2014

COMUNICATO STAMPA

“L’ Infanzia ferita”, focus in Senato sui Diritti dei Bambini

Senato della Repubblica – Sala Zuccari – 13 Giugno 2014

Rosetta Enza Blundo (Vice Presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza – M5S): “Riportare l’attenzione su minori e adolescenti”.Vincenza Palmieri (Presidente Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare): “I bisogni non posso aspettare e i diritti devono ricevere una risposta”

“La Scuola e l’infanzia Ferita. Prospettive di collaborazione”. È questo il titolo del Convegno organizzato in Senato dalla Senatrice del Movimento 5 Stelle, Rosetta Enza Blundo (Vice Presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza). Obiettivo di questo incontro che, ha visto tra gli altri la partecipazione del garante per l’Infanzia Vincenzo Spadafora, del Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare Vincenza Palmieri e il Presidente del Consiglio Nazionale del’Ordine degli Assistenti Sociali Silvana Mordeglia, è stato quello di mettere in primo piano gli aspetti inerenti la difesa dei bambini e degli adolescenti dagli effetti della crisi economica e familiare. E creare un confronto tra operatori del settore e rappresentanti di scuole e associazioni affinché si aprano delle “prospettive di collaborazione”.

“Un confronto necessario - spiega la senatrice Blundo - per offrire al mondo della scuola una maggiore conoscenza delle diverse problematiche che riguarda anche l’allontanamento dei minori dalle famiglie d’origine e la loro permanenza nelle strutture. Tema questo su cui i convenuti hanno riportato fatti, condizioni e soluzioni contrastanti. Il dibattito è inoltre risultato necessario per evidenziare i punti di forza e di debolezza nell’attività di inclusione sociale, di sostegno e di prevenzione al fine di arginare la dispersione scolastica. Purtroppo i dati su questo fronte sono preoccupanti: vanno oltre il 40 per cento. Si tratta di un fenomeno diffuso in tutta Italia che non è legato solo all’aspetto economico ma anche a una perdita di valori. E allora di fronte a questa crisi non possiamo rimanere indifferenti, dobbiamo porci delle domandi e iniziare a dare delle risposte”.

“E’ per questo motivo - prosegue Blundo - che mi batto affinché la tematica della tutela dei minori resti sempre sotto i riflettori, soprattutto laddove sono assenti professionalità che operano al meglio. Purtroppo anche la legislazione in alcuni punti appare lacunosa in quanto alle volte consente addirittura di agire a danno dei minori stessi. In sostanza: manca un Ministero della Famiglia. Una struttura organica che con la sua presenza raccordi tutte le forze in campo ottimizzando le energie e colmando tutte le mancanze”.

Sulla stessa linea della Senatrice l’intervento del presidente dell’Inpef, Vincenza Palmieri: “Le politiche di Governo devono fare maggiore attenzione a quelle che sono le priorità cercando di ottimizzare le proprie risorse. Le famiglie hanno bisogno di politiche alloggiative, di quartiere e soprattutto di norme che possano garantire la gestione dei diritti umani e dei diritti dei bambini! E’ ora di ristabilire le priorità perché i bisogni non posso aspettare e i diritti devono ricevere una risposta”.

“In merito alla dispersione scolastica - prosegue Palmieri – non posso fare a meno di segnalare dati allarmanti. E’ in atto una vera e propria diaspora che dai corridoi delle scuole procede verso quelli delle Asl. Come si può accettare un fenomeno del genere? Riprendiamo in mano quella che è la vera missione degli educatori e andiamoci a riprendere tutti questi dispersi nei corridoi delle scuole e dei centri di neuropsichiatria infantile! Non è accettabile che venga fatta una delega del sistema scolastico al sistema sanitario. Questa non è la strada da percorrere. Stiamo medicalizzando ciò che può essere attenzionato, come ha giustamente affermato la senatrice. Allora che fare? Aumentiamo il tavolo delle possibilità e portiamo avanti le esperienze positive. Ottimizziamo i fondi e diamo la possibilità affinché le buone intenzioni possano essere applicate e moltiplicate. Non dobbiamo dimenticarci che l’obiettivo e mettere il bene del bambino al centro del nostro interesse”.

Comunicato Stampa “Lettera aperta a Francesco Bergoglio, Papa”

 COMUNICATO STAMPA

Lettera aperta a Francesco Bergoglio, Papa.

Lasciamo che i ragazzi vengano a noi

Sui giornali di ieri, le parole di Papa Bergoglio: “Giovani tristi? Li mando dallo Psichiatra. Perché un ragazzo dovrebbe aver paura di far cose grandi?

Gli ho risposto:

Caro Francesco

Buongiorno!

Così avrei voluto salutarti quando anche tu “sei stato nominato”.
E pensavo che quel giorno sarebbe stato buono!

Ho  pensato che la tua croce di ferro fosse un segno epocale di rinnovata e necessaria spiritualità.

Vorrei invece oggi che le parole lette con il primo caffè del mattino fossero il sogno dilatato in un incubo che si dissolverà con il sole di mezzogiorno.

“Giovani tristi? Li mando dallo Psichiatra! Perché non si capisce un giovane che non vuole intraprendere una cosa grande!”, così pare tu abbia detto.

Perché “un giovane che non vuole intraprendere una cosa grande” debba essere malato? Perché ha bisogno dello psichiatra?

Perché la paura non può essere invece una fragilità? I nostri ragazzi … “scialla” … con le loro interminabili emozioni, ondeggianti tra sfrontatezza e broncio sono da proteggere e prendere in braccio; perché condannarli al silenzio di una bava da “stabilizzatore dell’umore”?

Caro Francesco, in Italia, 70 bambini, ogni anno, vengono ricoverati in TSO e 6.000,  tra i 12 e i 18 anni, in reparti di psichiatria per adulti!

Francesco, quest’estate ho visitato un ragazzo legato al letto con 4 fasce di cuoio: mani e piedi, in un ospedale romano. Ne ho visti altri negli SPDC, i manicomi italiani. Ne ho visto migliaia con la “doppia diagnosi”, a 20 anni.

Tra i tanti: uno di 22 , spinelli e birra. Un ragazzo da ascoltare, indirizzare, aiutare a studiare o lavorare, un ragazzo che aveva paura di far cose grandi. Un mese in clinica psichiatrica: puntura mensile depòt  a lento rilascio, tre tipi di antipsicotico, benzodiazepine a fiumi. E’ a questo che dovremmo indirizzare i nostri ragazzi?

Ai bambini più poveri  con assistenza pubblica, vengano prescritti farmaci antipsicotici in quantità 4 volte maggiore che a bambini di famiglie ricche, citava il New York Times a proposito di una ricerca condotta in quello stato!

I poveri sono più malati? No, la verità è che sono meno protetti, meno difesi, più arresi. In Italia, la “pandemia” sui DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sta minando non solo la scuola italiana ma il futuro delle nuove generazioni, compensate e dispensate, come vuole la norma. La Sindrome da Alienazione Parentale, l’Iperattività, il “disturbo schizoaffettivo”, ed un “Borderline” che va bene per tutto!

Più 114,2% (dal 2001 al 2009) il consumo di psicofarmaci, è il dato riportato da una ricerca del Censis.

Questo non è un comunicato : vuole essere l’estensione del grido di quella mamma piangente al telefono: “Dottoressa! Una mamma non dovrebbe mai vedere un figlio in quelle condizioni! Mio figlio era un fiore, sono anni che me lo drogano così … e se non glielo porto, se lo vengono a prendere! Una mamma non dovrebbe mai vedere tutto questo!” Vuole essere la voce di quel ragazzino di Catania che ormai, inebetito, non parlava più. E di tutti i bambini a cui daranno un po’ di Ritalin, insieme all’omogeneizzato, come suggerito al 4° Congresso Mondiale sull’ADHD recentemente svoltosi a Milano.

Ma Psiche, mio Caro Amico, non significa “anima”’ E l’anima, non è forse quell’essenza purissima senza forma, senza dimensione, senza spazio e solo bellezza? Come può un farmaco imbrigliare un’anima? Le grandi potenze hanno vinto anche te, Francesco?

“Non abbiate paura di andare verso le periferie della vita”, dicevi solo qualche settimana fa. Ne ho fatto uno slogan (ed il 1° Capitolo di una nuova pubblicazione. ) e se un tempo Gesù diceva “Lasciate che i fanciulli vengano a me!”, perché oggi li vogliamo mandare dallo  psichiatra? Perché non li mandiamo all’Oratorio, invece? Perché non costruiamo campi da gioco gratuiti? O Università libere, senza test d’ingresso?

Vieni con me Francesco, ti porto a vedere il letto di contenzione dove è morto, legato, il maestro Mastrogiovanni, ti porto a visitare alcuni reparti psichiatrici, ti faccio vedere  cos’è un elettroshok, ti faccio parlare con i ragazzi  e con le loro mamme a cui tolgono la patria potestà, se si oppongono!

Lasciamo che i ragazzi vengano a noi, Francesco. Con amore e tolleranza.

Un adolescente dovrebbe urlare: ciò gli sarebbe decisamente più consono; dovrebbe cantare: e questo sarebbe più sano; dovrebbe ridere e piangere: questo lo farebbe crescere.

E, se ha paura di far cose grandi? Lasciamogli attraversare la paura, guardiamogli le spalle da chi lo vorrebbe coraggioso e drogato. E se cade? Saremo pronti a prenderlo per mano!

Saremo insieme, vero?

 

Vincenza Palmieri, Presidente Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare®

Comunicato Stampa “Si può fare in maniera diversa” 25 febbraio 2014

COMUNICATO STAMPA

“Vivere senza psicofarmaci” a Rimini per “Si può fare in maniera diversa”

Convegno – 25 febbraio 2014 ore 9.00

presso il Cinema Teatro Tiberio – Via San Giuliano, 16 Rimini

 

Nell’ambito del Progetto Sociale “Avanti tutti”, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Rimini ed organizzato dalle Associazioni di Volontariato attive sul territorio, si svolgerà il convegno “Si può fare in maniera diversa”, sul tema complesso dei malati psichiatrici e delle nuove prospettive di cura

“Vogliamo approfondire il tema di ciò che una certa psichiatria compie di aberrante e distruttivo verso i sofferenti psichici – dichiara la dott.ssa Maria Giovanna Cola, dell’Associazione I Colori del Mondo – a partire dalla soluzione farmacologica, spesso unica ed utilizzata coattivamente. I relatori invitati, esperti in vari ambiti di “Diritti Negati” e di “Buone Pratiche” di salvaguardia della salute delle persone attraverso la costruzione di percorsi che aiutino a risolvere il problema e senza limitarsi a “spegnere il sintomo”, si confronteranno con le Istituzioni ed i Cittadini, raccontando esperienze, esponendo metodologie e risultati”.

Presenze importanti, dunque, come la prof.ssa Vincenza Palmieri, psicologa e Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare ed ideatrice del programma “Vivere senza Psicofarmaci”.

“L’INPEF – racconta Vincenza Palmieri – dopo un lavoro trentennale con pazienti psichiatrici e con disagio diffuso, ha strutturato una risposta alternativa alla somministrazione di psicofarmaci. La “cura”, infatti, che dovrebbe configurarsi come aiuto alle famiglie, si traduce in realtà in un vero e proprio tradimento. Parliamo ogni giorno con genitori disperati che non avevano idea dei gravi rischi a cui stavano sottoponendo i propri figli. Nessuno aveva detto loro che li avrebbero indirizzati verso una carriera da cui è molto difficile uscire e che li avrebbero visti ripiegarsi su loro stessi, fino a sembrare svuotati come zombie”.

7000 bambini ricoverati in reparti di psichiatria, 70 TSO, in media, ogni anno. I Minori sono le prime vittime – e le più indifese – di questo sistema alla rovescia, che prima somministra la “cura” e poi ipotizza una diagnosi. In situazioni in cui spesso sarebbero state utili altre strategie di tipo educativo, economico, lavorativo , relazionale, ecc. E, come se già ciò non bastasse, spesso, le stesse diagnosi cambiano a seconda della mano che le redige, a dimostrazione di una totale mancanza di oggettività.

“Questo è il tradimento più grave – insiste la prof.ssa Palmieri – quello che priva i nostri ragazzi, del primo tra i Diritti Umani Fondamentali: il Diritto alla Fiducia”

Una giornata ricca di spunti di riflessione, che vedrà, dopo l’apertura del vicesindaco ed assessore alle Politiche sociali del Comune di Rimini Gloria Lisi, gli interventi dello psichiatra Riccardo Sabatelli, di Stefania Guerra Lisi, esperta in riabilitazione handicap sensoriale e motorio, della giornalista Nunzia Manicardi, dell’avvocato Francesco Miraglia, di Maria Rosaria D’Oronzo, psicologa, fondatrice e responsabile del Centro Relazioni Umane di Bologna, del Telefono Viola, di Marisa Golinucci, responsabile dell’associazione Penelope, Mariano Loiacono, psichiatra e presidente della Fondazione Nuova Specie e di Roberta Casadio, responsabile del progetto Recovery house di Faenza

Un appuntamento importante per affermare che “Si può fare, si può vincere, si può liberare: dalla schiavitù, dal business, dai poteri”

Premi e riconoscimenti

Premi e Riconoscimenti

Premio Internazionale “Maison des Artistes” e Medaglia d’Oro 2012 conferito, il giorno 27 Aprile 2012, alla Prof.ssa Vincenza Palmieri e al Programma Vivere Senza Psicofarmaci,  presso l’aula Magna dell’Università “La Sapienza”

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Certificato Medaglia D'Oro